Ogni giorno noi volontari ci addestriamo per cercare di migliorarci, per poter essere sempre più professionali, anche se a volte, da molti siamo considerati inutili. Ogni volta che facciamo delle uscite di addestramento ci chiediamo perché lo facciamo, perché dobbiamo soffrire il freddo o soffrire il caldo, oppure perché sporcarci le mani di gasolio o di olio delle motopompe tanto noi non serviamo!

Ma dentro di noi ci sta uno spiraglio di luce per aiutare gli altri, e il mettersi in gioco quando tutto ci rema contro, ci facciamo coraggio tra di noi e ci motiviamo uno con l’altro perché per noi essere volontari vuol dire essere una grande famiglia dove uno aiuta l’altro senza lasciare nessuno indietro.

Con il passare dei giorni, attraverso il freddo, il caldo, lo sporco, ti rendi conto sempre più che ciò che fai ti fa sentire bene, perché sai che puoi aiutare chi a bisogno. Chi in un certo momento si sente solo, abbandonato o impaurito, a cui noi cerchiamo di portare sollievo, perché per noi chi ha bisogno di aiuto fa parte della nostra famiglia!

Poi arriva quel giorno! Dove nemmeno noi ci auguriamo che succeda l’irreparabile, ma eccolo è arrivato e allora capisci perché tutti quei giorni di addestramento! Eccolo lì quel giorno maledetto dove vedi, con i tuoi occhi da volontario, la paura, la rabbia, l’impotenza di quello che sta succedendo, ed ecco lo spiraglio che era dentro a te, un sorriso un grazie di una persona che aiuti e che ti tende la mano per dirti grazie per quello che stai facendo.

È allora capisci perché tutti quei giorni di addestramento, al freddo, al caldo e nello sporco!